
Un anno fa, alla fine di una nostra escursione, abbiamo raggiunto una Laveno un po’ diversa dal solito: più viva, più attenta, più stupita del consueto. Erano i giorni del festival della Meraviglia, allora alla sua seconda edizione: e noi, in linea con quei giorni, ci siamo lasciati meravigliare, ci siamo seduti fronte lago nel cuore del festival e lì abbiamo incontrato il suo direttore, Frank Raes, climatologo e fondatore del Museum of Anthropocene Technologies, nel quale sono raccolte una collezione di “cose” che, accostate, ci aiutano a riflettere sul nostro tempo e sulla colonizzazione del pianeta da parte dell’uomo. Inutile dire che ci siamo trovati, vicendevolmente, molto interessanti. Tanto che, il 24 maggio di quest’anno, abbiamo preso parte alla terza edizione del Festival della Meraviglia. Lo abbiamo fatto nel tipico stile “tracciaminimale”, ma con un pizzico di artisticità in più.
Ci siamo sperimentati in una proposta che immaginavamo da tempo: un’uscita nella quale accostare natura, cammino e…disegno. Già, perché ad accompagnarci in una giornata di viaggio artistico c’era Samuele Omati, illustratore di Agra, piccolo centro affacciato sul lago Maggiore, e appassionato camminatore. Negli anni Samuele ha affinato una sua personale rivisitazione della pittura en plein air, ha abbandonato tele e cavalletti per autocostruirsi un kit essenziale e leggero, ma assolutamente completo, da infilare nello zaino. Così, camminando lungo i Pirenei o esplorando le valli alpine, ha collezionato diverse “gallerie di viaggio”: diari illustrati delle sue avventure, nei quali, durante le soste, “scatta” foto ad acrilico e pennello dei paesaggi e dei luoghi che lo stanno accogliendo.
Partiti da Laveno, seguiamo il tracciato del Cammino del lago Maggiore per fermarci sul lungolago di Cerro, dove Samuele tira fuori dallo zaino il suo kit ed inizia a raccontarci. E dobbiamo dire che sfogliare le sue pagine mentre racconta è davvero un momento in cui possiamo goderci la nostra parte di Meraviglia. Dopodiché, tocca ai partecipanti: carta e matita alla mano, il nostro insegnante ci guida passo passo tra i principi cardine del disegno paesaggistico, tra inquadrature e prospettive, facendoci osservare con attenzione ciò che ci circondava. Le ore passano in fretta, tra consigli, confronti e domande, finchè non è ora di ripartire.
Ci aspetta la torbiera Mombello, dove la guida Anita Bianchi, ci racconta di questo particolare ecosistema e delle sue caratteristiche preziosissime per la fauna, ma anche per la storia (lo sapevate che nelle torbiere alcuni reperti altrimenti deperibili si conservano benissimo? e anche che le torbiere, ad un certo punto del loro ciclo naturale, hanno.. un occhio?). Più in là, ci perdiamo nel labirinto delle Camelie, realizzato dal vivaista Enrico Gasparini, inizialmente quasi per scherzo, e diventato uno dei 90 labirinti più belli d’Italia.
Ritrovata l’uscita, è ora di ritornare a Laveno, con uno zaino ormai pieno di Meraviglia.
E sapete cosa abbiamo pensato? Rifacciamolo.
Insieme a Samuele Omati abbiamo ideato un piccolo Corso di disegno in Cammino, per trasmettere a coloro che hanno la passione dell’escursione e della pittura un modo per fonderle insieme.
